Informazioni - ECOTRAIL TRA I BORGHI DI SAN FRANCESCO E MICHELANGELO

 

Per chi vuole dare un'occhiata al magnifico percorso questo è il link:

https://connect.garmin.com/modern/activity/2635453996?share_unique_id=4

 

QUALCHE NOTIZIA SUI BORGHI

a pochi giorni dall'evento, Giuseppe Ciabatti ideatore della manifestazione, ci introduce nel cuore dei borghi che verranno attraversati durante la gara

 

si comincia da Dama località di partenza ed arrivo dell'Ecotrail.

Fin dall'antichità Dama fu un punto di riferimento fisso per tutti i viandanti che dal Casentino andavano in Romagna o nella valle del Tevere. Dagli Etruschi ai Romani, dal Medioevo al secolo scorso fino ai nostri giorni é sempre stato necessario far tappa nel paese di Dama. Da questo villaggio si possono ammirare le bellezze del Casentino: la pianura dell'Arno e tutto il Pratomagno (m.1592 s.l.m.), con sulla cima la grande croce di ferro. Nell'anno 1362, fra le lettere dell'Abate Aleotti, si trova riportato che la chiesa di S.Lorenzo faceva parte della giurisdizione dei monaci Cassinesi di SS. Flora e Lucilla di Arezzo, i quali possedevano anche il vicino castello di Sarna. Oggi il paese si sviluppa su due lati dalla Strada Statale 208 con case e fabbricati costruiti sulla via che conduce alla Verna. Il villaggio di Dama merita una sosta, anche di ristoro, per inoltrarsi lungo le strette stradine che salgono lungo il paese. Qualche casa conserva ancora il tipico tetto di lastre, un tempo caratteristica del Casentino. Molto ampia è la piazzetta vicino alla chiesa, chiamata Piazza della Fonte, dove si trova ancora la fontana pubblica e il lavatoio, che ora quasi nessuno usa più. Da notare lungo la SP 208 la costruzione in pietra della scuola, edificata nel 1934 dall'Ente Nazionale di Cultura contro l'Analfabetismo, che ora, per mancanza di scolari, è stata trasformata in un Bar Pizzeria

Dopo circa 1 km di percorso si incontra il borgo di Casenuove attraversato da un'antica strada romana asfaltata negli anni 70 del secolo scorso. Anche qui c'è un antico lavatoio (a Dama sono 3) con la scritta ripresa dal "Cantico delle Creature" di San Francesco che recita "Laudato si', mi' Signore, per sora aqua" . Appena usciti dal borgo e volgendo lo sguardo a levante si vede il profilo del monte della Verna così come rappresentato da Michelangelo in alto a destra nel "Tondo Doni".

Al km 2 del nostro Trail troviamo Tramoggiano anche questo antico borgo con strutture in pietra di cui una in particolare (Casa Padronale) presenta numerosi indizi suffragati da ricerche racchiuse in un volume dato alle stampe ("Michelangelo nasce in Casentino") per essere stata la casa natale del grande artista Michelangelo.

Al 6 km si entra nel piccolo Borgo della Beccia ubicato ai piedi del Santuario della Verna da cui si diparte l'antica strada pedonale che permette di ammirare in tutta la sua bellezza la scogliera (" nel crudo sasso intra Tevero e Arno da Cristo prese l' ultimo sigillo che le sue membra due anni portarno" Dante, Paradiso canto XI 106-108) dove il Santo di Assisi ricevette le stimmate il 17 settembre 1224.

Tra l’ 11° ed il 12° km del nostro percorso incontriamo il centro di Chiusi della Verna che si raggiunge dal Bosco delle Fate (fondo della Melosa) e quindi dalla bella strada inselciata (Ansilice) che collega il capoluogo alla Verna. Intorno al km 11,500 del percorso si entra nel borgo antico di Chiusi dove troviamo in sequenza a destra i ruderi del castello del Conte Orlando Catani che donò a San Francesco il monte della Verna, a sinistra l'antica podesteria dove una targa ricorda la nascita del Buonarroti e la Chiesetta di San Michele Arcangelo risalente alla prima metà del XIV secolo.

Una roccia di fronte al Castello avrebbe ispirato il grande Michelangelo nel famoso affresco della creazione di Adamo presente nella Cappella Sistina.

Proseguendo intorno al km 15 troviamo  il grazioso borgo di Vezzano dove nella  chiesetta di Santa Maria Assunta una stele ricorda che lì fu battezzato Michelangelo.

E per finire....nei pressi del km 17 una piccola cappella a sinistra ricorda il luogo del miracolo della Fonte di San Francesco immortalata tra l'altro anche da Giotto nella Basilica di Assisi